Unglee
Unglee si è fatto conoscere alla fine degli anni Settanta con i suoi film sperimentali e negli anni Ottanta con le sue fotografie di tulipani. Oltre alle sue mostre, è apparso su riviste d’arte come Art Press, Art Présence e Technikart, in cui ha pubblicato le sue Disparitions, necrologi fittizi tratti da quotidiani in cui vengono raccontate la sua vita e la sua passione di sempre per i tulipani. Queste opere, che si collocano alla confluenza del linguaggio e delle arti visive, trasudano un’ironica arguzia e un’eleganza sferzante, anche se mettono in abigeato la sua scomparsa sempre ripetuta.
“Nel 1991 il mio lavoro con i tulipani è diventato più astratto. È stato molto interessante perché sono riuscito a fare un’opera con quasi niente, un fiore, tre pezzi di steli, e sono diventati una specie di ideogrammi, geroglifici o alfabeto segreto, qualcosa che non assomigliava a niente e che ho chiamato “Eludiennes”, una parola che non significa niente.
Non ricordo esattamente come mi sia venuto in mente questo nome, come l’abbia inventato. Ho dimenticato di scriverlo, o meglio l’ho scritto solo in parte. Credo di ricordare che sia stato composto dall’aggettivo “giocoso” perché l’allestimento del fiore e degli steli erano per me come un gioco e dal verbo “eludere” perché il significato di queste forme è nascosto alla nostra comprensione.
una rosa è una petunia è una mimosa
– 14.06.2022 / 10.09.2022
Vedute della mostra François Fernandez
