Takako Saito
Figlia di un padre proprietario terriero, la più giovane di tre figli, Takako Saito trascorre un’infanzia serena in questo ambiente borghese, nonostante la guerra e le violente distruzioni. Dopo aver studiato psicologia alla Nihon Joshi Daigaku (Università femminile giapponese), è diventata insegnante. Desiderosa di promuovere la libertà creativa, è stata coinvolta nel Sōzō Biiku undŏ, un movimento per l’educazione alle arti creative fondato da Teijirŏ Kubo nel 1953.
Durante uno dei numerosi workshop organizzati da questo gruppo, Takako Saito ha incontrato l’artista Ay-O. Grazie a questa amicizia, viene messa in contatto con le avanguardie di Tokyo e poi di New York, dove Ay-O si stabilisce nel 1958. Attratta dai racconti dell’amica, arriva a New York nel 1963. Ay-O la presentò a George Maciunas, che la introdusse al gruppo Fluxus, di cui condivise lo spirito libero e i mezzi espressivi attraverso le sue esperienze.
A partire dal 1964, questo collettivo iniziò a pubblicare sotto forma di riviste come CC V TRE e a creare scatole di plastica contenenti carte o materiali vari. G. Maciunas, affascinato dalle scatole di legno giapponesi senza chiodi, chiese a Takako Saito di realizzarle. Attraverso la sua cultura, ha probabilmente influenzato alcune scelte estetiche del gruppo e in particolare l’intera produzione delle Scatole, le più famose delle quali sono le variazioni dei set di scacchi: Nut & Bolt Chess (1964); Grinder Chess (1965); Fluxus Chess (1965).
Annalisa Rimmaudo, Estratto da Il dizionario universale delle donne creatrici © 2013 Des femmes – Antoinette Fouque
una rosa è una petunia è una mimosa
– 14.06.2022 / 10.09.2022
Vedute della mostra François Fernandez