O SOLE MIO
David Ancelin, l’immagine fittizia
La storia della serigrafia è già lunga e David Ancelin fa proprio parte di questo patrimonio warholiano, con la differenza che le sue immagini non provengono dalla stampa o dalla pubblicità. Utilizza la macchina fotografica per ottenere un’immagine che poi usa come modello nell’intero processo di passaggio alla serigrafia. Come nella serie di disegni By Night inaugurata nel 2010, David Ancelin privilegia lo scarto tra la fotografia, il cui mezzo è l’indizio, e la sua resa approssimativa attraverso la tecnica pittorica. Una fotografia registra un continuum di realtà, mentre una serigrafia è il risultato di un processo di trascrizione mentale. Sebbene le sue fotografie abbiano una parentela formale con i suoi disegni, si può dire che egli costruisca un’immagine fittizia nella misura in cui il disegno prende dalla fotografia le sue linee, i suoi toni e i suoi punti di forza, abbandonando la sua dimensione di citazione della realtà. Gli ambienti urbani deserti appaiono come paesaggi malinconici, nel peggiore dei casi abbandonati dopo una tragedia. L’atmosfera di una serie nera creata da David Ancelin è il risultato della transizione tra il suo universo fotografico, che registra un punto di vista e una realtà, e il disegno, che ricorda e, attraverso la memoria, costruisce una realtà fittizia. Le serigrafie di David Ancelin scelgono anche supporti sorprendenti come lo specchio o l’acciaio per ottimizzare il già labile confine tra fotografia e pittura. Questa tecnica ha il merito di rafforzare il sentimento del perturbante, teorizzato da Freud nel 1919, che conferisce all’immagine indicale un potere destabilizzante sulla psiche. L’assenza di contesto nella serie Smog (2010-2013) e la solitudine dell’immagine favoriscono tutte le fantasie più inconfessabili. Un aereo in un cielo nuvoloso, una barca persa in mezzo all’oceano, un’imbarcazione abbandonata, un’onda che arriva dal nulla, tante immagini di vuoto e di assenza di un mondo che sembra essersi ritirato.
La recente serie Short Cuts (2013) – serigrafia su legno laccato – si presenta invece come una varietà di atmosfere e luoghi. Il trattamento dell’immagine iniziale da parte dell’artista lascia ancora una volta spazio a tutte le possibili interpretazioni. Il terreno bagnato dopo la pioggia o una rilettura contemporanea e urbana delle Ninfee di Monet conservate all’Orangerie; l’ondulazione di un motivo blu e bianco che evoca sia un sacchetto di plastica abbandonato sia un mare agitato; un riflesso nell’acqua che riecheggia tanto la storia della pittura impressionista quanto quella della fotografia contemporanea, e in particolare di Thomas Struth. Si possono prendere in considerazione tutte le possibili finzioni. Come lo scrittore, che alimenta la sua narrazione da elementi della realtà, David Ancelin crea narrazioni potenziali da immagini reali.
Grazie alla diversità dei media, si distingue anche dai pittori pop e più contemporanei come Rebecca Howe Quaytman, Christopher Wool o Wade Guyton – che di solito trasferiscono l’immagine sulla tela. L’uso della serigrafia non è previsto come sfondo, supporto, immagine meccanica su cui l’artista interverrà poi con la spontaneità, la libertà e/o la precisione della mano. La serigrafia o, più comunemente, la stampa è considerata dall’artista come un mezzo a sé stante, di cui esplora le possibilità e i limiti.
Elodie Antoine, 2014
Macumba night club editions è un invito dell’artista David Ancelin ad altri artisti a produrre un’edizione serigrafica in collaborazione con ciascuno di loro. Questo progetto è nato a Nizza nel giugno 2011 durante una prima presentazione nello studio di David Ancelin. Questo locale, chiamato anche Macumba night club, è stato trasformato in uno spazio espositivo con pareti dipinte in bianco e nero. Dal 2010 al 2012 vi ha tenuto mostre personali e collettive. Il termine Macumba si riferisce tanto a una forma di pratica vudù tra magia nera e magia bianca quanto all’omonima catena di locali notturni apparsa negli anni ’80 in Francia.
Alain Declercq, Axel Huber, Cédric Teisseire, David de Tscharner, Davide Bertocchi, Donald Urquhart, Eric Duyckaerts, Gabriel Jones, Gerhard Gutenberger, Hippolyte Hentgen, Ingrid Luche, Inventario, Jacques Julien, Jean-Baptiste Bouvet, Jeanne Susplugas, Julien Bouillon Kristina Irobalieva, Marine Semeria, Mathieu Mercier, Michel de Broin, Noël Dolla, Olivier Nottellet, Bruno Peinado, Pierre Malphettes, Stéphane Steiner, Stéphane Calais, Stuart Middleton, Tobias Kaspar, Valentina Traïanova, Xavier Theunis, Zora Mann