Nathalie Gilles
Nathalie Gilles preferisce la curiosità e il piacere alla sola ossessione di dedicarsi a una pratica artistica sistematizzata, sviluppando un universo di disegni molto personale. Popolata da figure colorate e gioiosamente mostruose, l’artista giustappone e mescola riferimenti molto diversi (fumetti, musica…) confondendo i confini con la fantasia.
Nel suo lavoro, privilegia la curiosità e il piacere della creazione piuttosto che la sola ossessione di una pratica artistica sistematica. Attinge regolarmente a questa libertà nella sua pratica di disegno. I suoi taccuini sono come un laboratorio in miniatura facilmente trasportabile, in cui elabora un universo misto di osservazioni e immagini oniriche, popolato da creature ibride e colorate, talvolta grottesche.
In questo rapporto fantasioso con la realtà, dalla mitologia giapponese degli Yōkai, all’inquietante stranezza di Henry Darger, alle fantasie simboliche, oscure e spettrali di Alfred Kubin o alla delicata evanescenza degli acquerelli di Ernst Haeckel, il suo lavoro si nutre di influenze molto diverse. Anche certe storie, fantasie dall’umorismo cupo e irritante, alimentano il suo lavoro: Lewis Caroll, Roland Topor, Roald Dalh o Paul Bowles…
“Mi-kawai” è il modo in cui un giornalista giapponese ha descritto le sue creazioni, che potrebbero essere tradotte come “falsamente carine”. Un’ingenuità nera.
una rosa è una petunia è una mimosa
– 14.06.2022 / 10.09.2022
Vedute della mostra François Fernandez