La Galleria Eva Vautier presenta
29 novembre dalle 14.00 alle 19.00
e il 1° dicembre dalle 14.00 alle 18.00
Alice Guittard
Filatura della gondola, 2019
Alice Guittard, Filatura alla Gondola, 2019
Il film “Filature à la gondole” propone un’indagine che è allo stesso tempo un’introspezione mentale mista a un’osservazione architettonica che ci porta indizi mentre andiamo alla deriva. Il personaggio centrale, indagatore del nulla, si muove alla deriva su una melodia di pianoforte che oscilla tra mormorio e provocazione, soliloquio e confidenza, la pluralità dialogica delle figure del dramma sul silenzio dell’immagine che passa.
Attraverso questa deriva, non si può ottenere un’immagine stabile del movimento, l’immagine non può mai prendere, rifiutando sempre la formazione dell’ultima immagine possibile: quella di “colui che prova diverse direzioni prima di trovare la sua strada definitiva”; questo è in linea con l’idea dell’ignoto che non ha mai smesso di mancare, non c’è un’ultima immagine possibile, ed è quindi lo scopo di questo film.
Preferendo soluzioni immaginarie a risultati tangibili e percorrendo strade secondarie anziché sentieri ben battuti, Alice Guittard analizza il suo rapporto con il tempo, lo spettatore e la memoria collettiva. Il suo lavoro si basa sempre su un riferimento letterario. Mette in discussione la nozione di mostra rivelando il ventre della creazione e della produzione. Per lei, mostra significa spedizione. Il suo desiderio di superare i limiti della mostra inventando ogni volta un formato e un linguaggio diversi è un modo per creare analogie sorprendenti per l’osservatore.
È attraverso edizioni, fotografie, video, sculture edesperimenticheAlice Guittard passada una storia all’altra, rivelando a pezzi e bocconi gli elementi che costituiscono la sua ricerca. Nelle sue installazioni, il visitatore diventa attore di una realtà incorniciata ma non limitata. Alla derivanello spazio, diventa il narratore diunoscenario futuro. Inoltre, le sue installazioni non sono mai la fine di un progetto, ma semplicemente una tappa. I progetti vengono estesi, raccontati, condivisi, interrotti e poi ripresi.
Mathilde Villeneuve, Favole travestite, 2014
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Per l’UFO Video Art Festival
la Galleria Eva Vautier presenta nella sua sede
Due videoproiezioni al 1° piano della galleria
Tutte le strade passano per un fiume, 2019
Benoit Barbagli
Monoxyl portatile (2019)
È una versione più piccola del monolite, con cinghie attaccate che permettono di portarlo sulla schiena e di lasciarlo cadere ovunque nella natura per creare apparizioni.
Al crocevia tra Stanley Kubrick, il menhir di Obelix, una Via Crucis cristiana e una scultura performativa modernista, il Portable Monoxyl attinge a questi riferimenti per diventare un’opera imperdibile.
I due monoliti sono stati realizzati durante l’estate 2019 presso la residenza Utopia di Ponte-Leccia, in Corsica.
F.E.U, 2019
France Gayraud, Arnaud Biais, Marc Chevalier,
Agathe Wiesner e Juliette Liautaud
Aprile 2019. Gli artisti Arnaud Biais, Marc Chevalier e Agathe Wiesner trascorrono una settimana in un cumulo di rifiuti. Scolpiscono. Emergono dei giganti: uno Sputnik, una ruota per criceti, un castello di carte. Poi si trasformano in fuochi d’artificio, è il momento della cottura. France Gayraud e Agathe Wiesner filmano l’incendio e Juliette Liautaud distilla la sua musica sopra le fiamme.
Residenza Utopia presso Les Charpentiers de la Corse, aprile 2019.
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