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Mille litri, Frédérique Nalbandian
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Frédérique Nalbandian lavora su piccola e grande scala nella scultura, nell’installazione in evoluzione, nella produzione in situ e nel disegno. Manipola due sostanze: il sapone e il gesso, messi in scena attraverso processi diretti e sperimentali, vicini all’improvvisazione. Insieme all’acqua, costituiscono la base della sua pratica.
“Mille litri” è una scultura in evoluzione, destinata a cambiare nel corso di diverse mostre nell’arco di diversi anni.
È composto da uno stampo per sapone, un serbatoio d’acqua da 1000 litri e un serbatoio di ritenzione in metallo. Il volume è lavorato/modellato dall’erosione libera e naturale dell’acqua, più precisamente nella sua parte inferiore attraverso gli orifizi scavati a questo scopo. Scanalature sempre più profonde e altre trasformazioni si formeranno durante l’esposizione creando un nuovo corpo.
Questo work in progress diventa uno spazio sperimentale in cui il materiale è attivo.
Dopo una prima presentazione nel 2013 alla Foire de Paris, poi lo scorso giugno al Parc de la Maison Blanche di Marsiglia, “Mille litres” prosegue ora il suo itinerario spazio-temporale e la sua metamorfosi alla Galleria Eva Vautier.
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Variazioni, Charlotte Pringuey-Cessac
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Strofino, appiattisco, esplodo, schiaccio, spingo… . Il fruscio di azioni plastiche primarie da cui nascono visioni sofisticate e intriganti, che si oppongono ai principi formali che da tempo servono a distinguere le Astrazioni l’una dall’altra e di cui l’artista ci dimostra la natura primitiva: il lirico e il geometrico, l’espressione e il concetto, cosa sono se non il riflesso della fattispecie di un mondo in cui l’organico e il cristallino, la fauna sottomarina e la legge del bambù, sono sempre contrapposti? Reintroducendo motivi naturali e utilizzando materiali poveri, l’artista ci ricorda che nel cuore delle astrazioni è il cuore del mondo a farsi sentire.
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Klaus Speidel
Sussurro e contrappunto, 2015
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