Durante una residenza presso l’INRIA – Institut national de recherche en sciences et technologies du numérique (Sophia-Antipolis), organizzata in collaborazione con l’UCA – Université Côte d’Azur, Kristof Everart ha lavorato nel corso del 2018 sul flusso dei movimenti umani in un’area geografica compresa tra Nizza e Marsiglia.
Studi e sperimentazioni hanno permesso la nascita di un lavoro artistico che ritrascrive visivamente l’impatto dell’uomo su questo territorio.
“Come artista, prendo in prestito dalla scienza e metto in discussione i diversi concetti di occupazione dei territori. Sperimento e sviluppo diversi processi digitali e plastici.
In seguito a diverse indagini condotte nei laboratori di urbanistica e geologia, ho messo a punto un protocollo di ricerca in relazione all’intensa urbanizzazione tra Marsiglia, Sophia Antipolis e Nizza. Il mio obiettivo era quello di stabilire, sotto forma di modelli astratti, la densità dell’inserimento umano in questo territorio.
Attraverso processi di mappatura della superficie e della profondità, ho estratto “valori forti”, come l’intensità degli spostamenti, ma anche l’influenza e la ripercussione delle onde elettromagnetiche ad essi riferite.
Il mio desiderio non è quello di illustrare fenomeni fisici e scientifici, ma di interpretarli attraverso la produzione di opere sotto forma di disegni, dipinti, serigrafie e installazioni.
L’opera risultante è presentata a Villa Arson con il titolo “Entropia di un territorio”. Questo titolo esprime, al di là di una semplice “trasformazione” (significato etimologico della parola entropia), un livello di disorganizzazione e imprevedibilità di un sistema e quindi rende sensibile il caos che lo caratterizza attraverso l’arte.