Nicolas Daubanes
Esagono
Jeanne Berbinau Aubry
Urgenze
Mostra dal 14 ottobre al 23 dicembre 2017
Nicolas Daubanes
Investo questioni essenziali: la vita, la morte, la condizione umana e le forme sociali che la modellano. Nel mio ultimo lavoro, la velocità, la fragilità, la porosità e l’aspetto spettrale delle immagini e dei materiali trasmettono la pressione del passato al crocevia di ciò che verrà. Il mio lavoro fa parte del lungo periodo, disegna un percorso, una traiettoria che tende alla ricerca della libertà, alla liberazione dalla costrizione. Cerco di sperimentare con intensità e rigore, gioco con il pericolo, mentale, visivo, fisico, per rafforzare l’energia creativa e trasmetterne la forza.
Sono guidato dalla mia storia, dalle mie domande esistenziali e dalla scelta di una permanente e sottile adeguatezza tra forma e contenuto. Ad esempio, il silicone, solitamente utilizzato per il restauro di edifici storici, viene trasposto per creare un nuovo spazio che induce visivamente la scomparsa del muro originale e suggerisce una possibile fuga (serie Membranes). In questo modo, la muta e la pelle vengono introdotte nel mio soggetto. La limatura di ferro utilizzata nei disegni si riferisce alle sbarre delle prigioni, ma anche alle lime che permettono la fuga. Questo materiale fine, pericoloso per gli occhi, si deposita per magnetizzazione, mentre il minimo soffio può far scomparire il disegno. Ciò che appare è fragile, dobbiamo averne cura e sapere che tutto è effimero. Il cemento zuccherato, ispirato al gesto vanitoso dei combattenti della resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale, conferma il carattere fugace e temporaneo degli oggetti prodotti nel mio lavoro. Si tratta di vedere prima della caduta, prima della rovina, l’impulso vitale.
Jeanne Berbinau Aubry
Urgens; participio presente derivato dal latino “urgeo”: premere, spingere in avanti, avanzare, attaccare acutamente, attaccare, eccitare, perseguire, stringere, appesantire, opprimere, tormentare, comprimere, sostenere, persistere.
Le produzioni di Jeanne Berbinau Aubry si interrogano sui fenomeni naturali e meccanici. Nelle sue sculture e installazioni, l’artista dirotta gli oggetti trasponendo il loro stato iniziale in alternative talvolta paradossali. I processi di finzionalizzazione delle sue opere sono lunghe fasi di macerazione di un’idea, di una conoscenza o di una tecnica, che fanno parte di un’apprensione multidimensionale della realtà.
Benjamin Laugier, estratto
Jeanne Berbinau Aubry
67 giorni, 2017
residui murari del padiglione E, polvere d’oro a 22 carati, colla vinilica
21,5 x 84 cm