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Quattro donne, quattro artisti, quattro sensibilità, quattro visioni colonizzano la Galleria Eva Vautier. Ci guidano nell’esplorazione degli strati nascosti. Cosa succede sotto le sale espositive, dietro le pareti? Le creazioni prendono vita nel seminterrato, attraverso il soffitto, attraverso le pareti, esprimendosi e rivelandosi, affermandosi nonostante le pareti bianche che sembrano volerle contenere. Si impossessano fisicamente o spiritualmente del luogo e vi sospendono l’inconscio della loro esperienza, le tracce del passato che ci perseguitano e ci possiedono, le tracce di ciò che sarà, della storia della famiglia, della storia del luogo. Dal fumo, dal legno sospeso, dal feltro, dal carbone in crescita, dalla continuità delle linee nello spazio, i pezzi nascono e si sviluppano, la loro crescita sembra arrestata, sospesa nel tempo.
Alice Guittard trasforma i suoi spettacoli in libri e i suoi libri in video. A meno che non sia il contrario. Inventando una letteratura tutta sua, si crede un’esploratrice, ma senza avere gli strumenti o le prove scientifiche per sostenerlo. Ciò che conta non è la vetta da raggiungere, ma le derive che genera. Lo spazio editoriale è allora una valle in più in cui perdersi, in cui stravolgere la sintassi delle parole e il loro significato.
Mathilde Villeneuve
Pauline Brun si è formata nella danza contemporanea al Conservatorio Nazionale di Nizza prima di entrare a Villa Arson e poi alle Beaux-Arts di Parigi. Attualmente sta portando avanti la sua ricerca sul corpo e lo spazio presso il Centre Chorégraphique National de Montpellier nell’ambito di ex.e.r.ce – choreographic studies: research and representation. Il suo lavoro mette in discussione lo spazio espositivo e la sua rappresentazione attraverso opere in volume, interventi site-specific e video.
Agnès Vitani prende, consuma, ricompone, allunga e rimodella gli elementi e i materiali che, nella trama del suo lavoro, coprono identità altrimenti presunte. Consumato, il materiale viene riabilitato, vissuto, banalizzato o emarginato. Questi aggettivi non sono in competizione tra loro a seconda di come li vediamo.