Bruno Pélassy
“Bruno Pélassy è un artista proteiforme: disegnatore, scultore, stilista…
È nato nel 1966 a Vientiane (Laos) ed è morto a 36 anni a Nizza. Nella sua opera esplora e mette in atto una poetica della vita e della morte legata al virus dell’AIDS, che ha contratto nel 1987. All’epoca aveva appena 21 anni. Negli anni ’90, l’AIDS era già una realtà da quasi un decennio; artisti e attivisti si stavano impadronendo del tema e della sua violenza. In questo contesto, l’opera di Pélassy è sia politica (attraverso l’immaginario a cui fa riferimento) sia sensibile e formale (attraverso l’uso di metafore, figure in scena o il gioco delle tecniche utilizzate). Il suo lavoro è tanto oscuro quanto sensibile e lucido, romantico e luminoso. Icona della sua generazione, ha esercitato una profonda influenza su un’intera generazione di artisti.
Marie Canet
Ha iniziato a creare gioielli intorno al 1990, poi, prendendo in prestito dal sacro, è arrivato a realizzare ornamenti impossibili magnificamente intrecciati con perline di vetro e cristallo, esposti in reliquiari. In seguito ha ripreso questo lavoro per l’alta moda e ha creato una collezione di gioielli e accessori. Dal 1994 si interessa ai piccoli meccanismi elettronici distribuiti dall’industria dei giocattoli per creare uno strano universo animato, popolato da inquietanti “Bestiole”. Urlando o lamentandosi, nascondono le loro malformazioni o il loro malessere sotto vesti divertenti e rassicuranti: la morbidezza delle pellicce di cui spesso si adornano, i colori vivaci, le linee eleganti o la rotondità delle forme.
I loro movimenti sono vani e tragici, le loro grida, stimolate dallo spettatore, comiche e stonate. Dal 2001 in poi, le “Creature” sono esposte in acquari, graziose forme organiche fatte di seta, perle e silicone.
una rosa è una petunia è una mimosa
– 14.06.2022 / 10.09.2022
Vedute della mostra François Fernandez