Nicolas Daubanes, Calepinage
Nicolas Daubanes, Calepinage, prigione di Montluc a Lione, 2017,
“Qui Daubanes scopre una dimensione più formale del suo lavoro, che si esprime ancora più chiaramente nell’opera a parete esposta di fronte. Questo insieme di oltre centocinquanta serigrafie, che riproducono una piastrella rossa e bianca, in alcuni punti screpolata, è una copia del pavimento della prigione di Montluc, un luogo di detenzione nazista associato ai nomi di Klaus Barbie e Jean Moulin. Adottando il disegno di un calepinage, Daubanes mette sullo stesso piano l'”opera seconda” e l’opera plastica e sostiene un’arte decisamente operaia. La sua apparente insignificanza, questo ornamento di superficie che permette di confondere l’opera con la decorazione originale della cappella, la collega più a Support-Surface che a Carl Andre, tanto più che la collocazione verticale rafforza l’effetto espositivo. Ciononostante, il murale conserva la sua dimensione documentaria, senza dubbio in modo più marcato rispetto alle opere precedenti. L’obiettivo è quello di presentare un archivio sensibile e non discorsivo, di catturare un’impressione percettiva, una memoria del luogo, che potrebbe essere stato uno degli ultimi ricordi dei prigionieri torturati.
Estratto da “Nessun edificio è innocente” di Florian Gaité, sulla mostra “Nessun edificio è innocente”, Art press numero 456.
Nicolas Daubanes